Nel Friuli pedemontano e collinare l’olivicoltura ha radici lontane anche se non larga diffu- sione; si tenga conto infatti che parliamo della parte italiana dove la coltivazione dell’olivo era bene diffusa in centro e sud Italia.
Diversa situazione invece si è avuta nel triestino (Carso) ed in Istria che rappresentando la parte meridionale dell’Impero Austro-Ungarico erano le uniche zone dove la produzione era possibile e pertanto hanno avuto uno sviluppo ben maggiore.
In loco vi sono importanti testimonianze, come il frantoio nell’Abbazia di Rosazzo (ora non più presente) ed il paesino di Oleis vicino a Rosazzo che appunto prende il nome dalla stori- ca produzione olivicola.
Le gelate ravvicinate del 1929 e del 1935 hanno decimato gli uliveti in queste zone, per riceve- re poi il colpo di grazia con la gelata del 1956. L’olivicoltura quindi è stata pressocché abban- donata fino all’inizio degli anni ’80 quando sono avvenuti i primi nuovi impianti.
I nostri uliveti sono tra i primi impianti della rinascita appunto.
Tra i terreni abbaziali si trovano una decina di olivi monumentali di varietà Busa istriana la cui messa a dimora risale al 18°secolo; di fatto sono gli olivi più vecchi di cui si ha testimo- nianza nel nostro areale.